giovedì 26 luglio 2007

Ma siamo sicuri che a Frosinone vogliano l’aeroporto? si .... come no.....

di Giovanni Bartoletti

Il presidente della Provincia di Frosinone, Francesco Scalia, nonostante il parere dell’ENAC che mette fuori giuoco il capoluogo ciociaro dalla competizione per il terzo scalo aeroportuale del Lazio, sembra non perdersi d’animo annunciando a mezzo stampa presunti contatti con la famosa compagnia di Dublino, regina delle low cost, disinteressandosi della volontà di molti dei suoi concittadini e delle convergenze politiche locali che sono contrarie allo scalo.
Esiste, infatti, un movimento, in continuo contatto con il nostro Comitato, che è visceralmente contrario all’aeroporto, e che si è reso istintivamente conto, ancor prima di conoscere le valutazioni degli enti tecnici, che costruire un aeroporto tra le montagne, comporta gravi penalizzazioni alla sicurezza dei voli, oltre che enormi problematiche logistiche, ambientali e sanitarie. Questi cittadini vivono sulla loro pelle e su quella dei loro familiari gli effetti delle promesse di un modello di sviluppo basato su un’industria altamente inquinante che, pur avendo dagli anni ’60 costituito un indubbio fattore di crescita economica, ha sacrificato gli altri comparti produttivi, agrozootecnico, turistico e lo stesso terziario avanzato. Questi cittadini si chiedono come mai l’emergenza ambientale della Valle del Sacco, assurta da due anni agli onori della cronaca nazionale, non abbia ancora avuto adeguate risposte da parte degli enti preposti, e soprattutto come in presenza di altissime concentrazioni di inquinanti, si possa pensare di trasferirvi il nuovo Ciampino.
Altra categoria sul piede di guerra è quella del personale Militare e Civile della Scuola di Volo elicotteri e dei loro familiari. Difatti, la Scuola, diverrebbe incompatibile con uno scalo commerciale, così come asserito dal Capo di Stato Maggiore AM e pertanto dovrebbe essere dislocata altrove. Dunque, oltre 500 dipendenti dell’Aeronautica Militare, e relative famiglie dovrebbero essere, spostati (rectius: deportati) altrove. Ancora una volta i servitori della Patria, secondo alcuni, potrebbero essere trattati come pacchi postali o come coloro i cui interessi, le cui tradizioni, la cui storia, può essere cancellata da un “tanto li possiamo trasferire altrove”.
Sul versante politico, duri attacchi alla politica di Scalia si registrano da parte della sinistra cosiddetta radicale (oltre naturalmente ad associazioni ambientaliste come Legambiente e WWF). A livello regionale, in prima linea, i Verdi e il PRC, promotori il 23.11.2006 del Consiglio regionale straordinario che ha rivisitato le linee guida del Piano della Mobilità, Logistica e Trasporti escludendo finanziamenti regionali per un qualunque progetto aeroportuale a Frosinone e riconoscendone la sola vocazione elicotteristica. A livello provinciale ai Verdi e al PRC si è unito da alcuni mesi il PDCI, ed è recentissima, anche se non ancora ufficiale, la notizia che la Sinistra democratica, sciolte alcune riserve, parteciperà con le altre tre forze a una grande mobilitazione contro l’aeroporto di Frosinone da tenersi a settembre. Nel Comune di Frosinone sembra che la sinistra radicale abbia dovuto digerire una formula di compromesso - contestata dai Verdi radicali del fuoruscito Ivan de Santis - che prevedeva l’aeroporto nel programma elettorale, per far vincere due mesi fa il sindaco Marini, fedele di Scalia. Tuttavia un consiglio comunale a favore dell’aeroporto non si è ancora mai fatto, e sono molti a giurare che in tal caso non passerebbe una mozione unanime della maggioranza. Anche alcuni esponenti dello SDI e dei DS hanno preso coraggiose posizioni individuali in alcuni Comuni. A Ferentino è sceso in campo, in prima linea, nella protesta contro l’aeroporto, l’attivissimo Marco Maddalena, neosegretario del PRC cittadino, già promotore del Comitato No Aeroporto “In”civile. A Ceccano si oppongono all’aeroporto la lista civica di Angelino Stella (centro) e quella di Domenico Aversa (sinistra radicale). Insomma, nonostante i poteri mossi dal duetto Scalia-De Angelis, che cerca di tirare la giacca di quello Marrazzo-Veltroni, tutto può dirsi tranne che il popolo frusinate assista unanime e concorde alla follia dell’aeroporto di Frosinone. Con queste carte non sarebbe meglio costruire un sogno nella terra degli Etruschi invece di un incubo in quella dei discendenti degli Ernici.

Magnigico Rettore.... a rapporto!

Aeroporto – “Latitante” il Magnifico Rettore !

Per sino il Ministro per l’istruzione Giuseppe Fioroni, seppur tardivamente ed in modo molto vellutato, è intervenuto nell’acceso dibattito sull’aeroporto civile di Viterbo.
Ciò nonostante, dopo cotanto senno, all’appello manca ancora il Magnifico Rettore dell’Università della Tuscia: Marco Mancini.
Colpevole dimenticanza, o scelta ragionata ?
Caro Rettore, proprio per il ruolo da Lei ricoperto e per l’importanza dell’istituzione da Lei presieduta non ci sarebbe dispiaciuto, come viterbesi, conoscere anche il suo punto di vista.
Ne siamo certi, in cuor suo Lei si augura che anche l’Università della Tuscia possa usufruire degli indubbi vantaggi di avere un aeroporto che, nel suo caso, sarebbe, nel vero senso della parola, dentro casa.
Ad onor del vero, il Rettore non sarebbe comunque l’ultimo ad intervenire nel dibattito; tra i “notabili del paese”, politici e non, ce ne sono ancora molti altri che, o non si sono espressi o, se lo hanno fatto, hanno lasciato solo impercettibili e inconsistenti tracce.
Le rammento, quindi, il titolo della trasmissione televisiva condotta, negli anni sessanta, dal maestro Alberto Manzi: “Non è mai troppo tardi”.


Guido SCAPIGLIATI

RAPPORTO TECNICO "ENAC" VITERBO STRAVINCE.

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Il sole 24 Ore promuove Viterbo

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