martedì 31 luglio 2007

PER QUELLI CHE... MEGLIO LA VACCA MAREMMANA

Zio Fester

Diteglielo a quei bravi ragazzi che salutano papà, mamma e fratellino e si trasferiscono al nord. Magari studiano nella sapiente Siena o, meglio, nella dotta Bologna per restarci. Tornare a Viterbo? A che fare? Certo, quant’è tranquilla la bella città dei papi, ma quanto. Peccato che Andrea, 26enne viterbese, trapiantato a Firenze da 5 anni, studente universitario, non ha voglia di tornare da mamma e papà e, per lavorare, a Firenze deve per forza restarci.

Si arrangerà, ma con una laurea in lettere, diamine, qualcosa nella bella Firenze prima o poi troverà. Tornare a Viterbo: e chi lo assumerebbe in un città dove la terza media è di gran lunga il titolo più richiesto per lavorare? Magari in un cantiere edilizio a nero potrebbe provarci, o come commesso precario al corso, meglio cameriere in un agriturismo. La sua laurea in lettere sarebbe ben spesa in qualche poesiola per i clienti.

Luisa, 28enne, laureata in Ingegneria e un master alle spalle, sta a Roma. Sì, la caotica Roma del tutti e nessuno, la città dove impazzisci ma dove, nel Lazio, le cose negli ultimi anni si sono cominciate a muovere (vedere le statistiche). Il suo sogno sarebbe tornare a Viterbo, come Andrea. A che fare? Le hanno proposto uno stage non retribuito in un’azienda di provincia, la titolare le ha anche promesso che in 2 o 3 anni potrebbe stabilizzarla. Un co.co.co. (o qui.pro.quo.?) non glielo leverebbe nessuno. Luisa, paziente e volenterosa (per lo studio intenso ha perso anche il ragazzo, che si credeva sempre secondo dopo lo studio) non schiferebbe la cosa. Solo che fa un paio di pensieri: “Due-tre anni, ai valori di oggi dovrei prendere QUASI mille euro…azz… ma l’ultima legge sulla previdenza ha anche alzato i prelievi contributivi sui contratti come quello che mi hanno promesso…mmm…se due più due fa quattro mi sa che non mi conviene…”. Luisa rimane a Roma, precaria, ma dopo qualche mese si inserirà con il contrattino a progetto e, certamente, la sua bravura accademica e dedizione in 2-3 anni la faranno stabilizzare in una delle tante aziende romane. E vivrà e si sposerà a Roma.

Antonello è un mago dell’informatica. E’ solo diplomato, ma ha fatto domanda all’aeroporto di Fiumicino come tecnico. Dopo un anno dalla sua richiesta di lavoro è stato chiamato per un colloquio di lavoro da una società che lavora nel settore delle rilevazioni per conto dello scalo romano. E’ stato assunto. All’inizio faceva su è giù da Vetralla, il suo orario di lavoro parte dalle 8 di mattina. Alla fine non ce l’ha fatta più. Ha preso un monolocale a Ostia e si è trasferito: quasi ogni mattina incrociava con la sua Panda un camion a Caprinica o Sutri o Nepi ed era finita, tardava. Ha conosciuto Francesca, romana de’Roma, e si è sposato. Vivrà per sempre nella capitale.



I giovani della Tuscia sono questi (più o meno), non hanno possibilità di restare a casa loro. Dove vanno a sbattere la testa? In quali aziende? Dove sono le aziende che assumono stabilmente? Cari amici ambientalisti, del no basta che tutto resta com’è, no proprio non va bene.

L’aeroporto è la Cassia e la ferrovia e viceversa. Prima i Papi non realizzarono le ferrovie per due motivi: la paura che circolassero idee rivoluzionarie via ferro, la Toscana del granduca illuminato era dietro l’angolo e per … motivi meno nobili … che anche oggi bloccano lo sviluppo di tante opere pubbliche (sic!). Poi venne l’età contemporanea e si parlò di raddoppio della Cassia e della Roma-Viterbo, oltreché di autostrada. Nulla, non poté nulla nemmeno il santo Giubileo dopo il no dei proprietari terrieri viterbesi nel secondo dopoguerra.

Ora siamo nel 2007 e ci risiamo.



Ma quale aeroporto. C…o, ci sono le Terme, i laghi, il turismo enogastronomico, le tombe etrusche, il vino bono, l’olio bono e…la vacca maremmana, caspita. A che serve st’aeroporto puzzolente e che buca l’ozono?



Cari Andrea, Luisa e Antonello, studiate, lavorate e moltiplicatevi a Firenze e Roma, portate il frutto del vostro lavoro (e delle vostre tasse) fuori Viterbo, tanto qui si mangia e si beve da Dio.

Volare? Lo faremo il 3 settembre a S.Rosa. Le migliaia di posti di lavoro dell’aeroporto? Meglio la vacca maremmana.



N’abbraccio dal vostro Zio preferito.

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RAPPORTO TECNICO "ENAC" VITERBO STRAVINCE.

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