mercoledì 27 giugno 2007

NO alla scelta politica ... SI alla scelta ponderata

Siamo alle battute finali quindi a breve sapremo se il terzo aeroporto civile del Lazio andrà a Viterbo o a Frosinone.
Quello che vogliamo chiedere al Presidente Marrazzo è di optare per una soluzione ponderata e non per quella dettata da interessi politici che nulla o poco hanno da condividere con il ruolo che attualmente ricopre! La sua è una carica ISTITUZIONALE e deve lavorare per il bene di ogni singolo cittadino del Lazio lasciando i giochi di partito e di poltrone lontano dal Palazzo della Regione... ricordando che il suo motto elettorale era "una regione di tutti ... nessuno escluso".
Si ricordi quindi Presidente dei rapporti dell'ENAC (ENTE NAZIONALE PER L'AVIAZIONE CIVILE) e dell'ENAV (ENTE NAZIONALE PER L'ASSISTENZA AL VOLO) i quali hanno a più riprese indicato VITERBO quale miglior collocazione per l'aeroporto civile, si ricordi quindi della scelta degli Aeroporti di Roma e delle compagnie aeree schierate con Viterbo.
Non sottovaluti, Marrazzo, il risparmio sia di tempo che di carburante con la conseguente riduzione dei prezzi dei biglietti aerei a favore dell'utenza finale, senza considerare poi il minor impatto ambientale.
Marazzo lei è un volto noto e stimato soprattutto grazie al programma "Mi Manda Rai3" dove era il paladino per tutti coloro che erano stati truffati ingiustamente, allora a lei "Cavaliere di alta nobiltà" chiediamo una scelta ponderata e logica ci dimostri quindi, ancora una volta, che lei sta dalla parte delle cause giuste dando un calcio alle questioni politiche!

P@P

9 commenti:

Anonimo ha detto...

La storia del protocollo di Kyoto.

Con il Protocollo di Kyoto i paesi industrializzati si impegnarono a ridurre entro il 2012 le emissioni di gas serra del 5,2% rispetto al 1990. Il negoziato venne stipulato a Kyoto, in Giappone, nel dicembre 1997 durante la Conferenza COP3 della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Unfccc).

La sottoscrizione iniziale dei paesi era un atto puramente formale. Soltanto la successiva ratifica dell'accordo da parte dei parlamenti nazionali formalizzava l'impegno del paese a ridurre le emissioni.

Dal protocollo di Kyoto erano esclusi i paesi in via di sviluppo per evitare di frapporre ulteriori barriere alla loro crescita economica. Un punto molto dibattuto e che trova ancora oggi il disaccordo degli Stati Uniti soprattutto per l'esclusione dagli impegni dei grandi paesi emergenti dell'Asia, India e Cina.

Sulla base degli accordi del 1997 il Protocollo entra in vigore il 90° giorno dopo la ratifica del 55° paese tra i 194 sottoscrittori originari purché questi, complessivamente, coprano almeno il 55% delle emissioni globali di gas serra.

L'assenza degli Usa e della Russia hanno penalizzato per molti anni il lancio operativo dell'accordo, rimasto a lungo tempo "sospeso". Nel 2002 avevano ratificato l'atto già 55 paesi senza però coprire il 55% della produzione globale di emissioni di gas serra. Solo dopo la ratifica della Russia nel settembre 2004 si è superato finalmente il limite minimo previsto del 55% e data operatività al Protocollo.

Restano, in ogni caso, ancora fuori paesi come Australia e Stati Uniti, rei di non aver ratificato l'accordo per paura di danneggiare il proprio sistema industriale.


GAS SERRA NEL PROTOCOLLO DI KYOTO

Il Protocollo di Kyoto è finalizzato alla riduzione dei gas responsabili dell'effetto serra. Tra questi gas troviamo :

biossido di carbonio (CO2) (responsabile del 60% dell'effetto serra)
metano (CH4) (responsabile del 20% dell'effetto serra)
protossido di azoto (N2O)
idrocarburi fluorati e perfluorati (HFC e PFC)
esafluoruro di zolfo (SF6)
Questi dati si riferiscono all'impatto sull'effetto serra provocato dalle sole attività umane. Va ricordato, infatti, come l'effetto serra sia di per sé un fenomeno naturale fondamentale per l'esistenza stessa della vita. Senza l'effetto serra la Terra avrebbe temperature inferiori allo zero. La presenza naturale delle CO2 generata dalle attività vulcaniche ha costruito una sorta di grande serra atmosferica tale da far aumentare le temperature.

L'aumento delle emissioni di gas serra dovuto alle attività umane rischia però di rendere eccessivo il surriscaldamento della Terra e provocare sconvolgimenti climatici su scala globale.

Le emissioni di CO2 dovute all'uomo sono causate soprattutto dal consumo di combustibili fossili (carbone, petrolio, metano ecc.) per il riscaldamento, per la produzione di energia elettrica o per il trasporto, seguono le emissioni prodotte dalle attività industriali. Le emissioni di metano, invece, sono causate dalle attività agricole, dalla decomposizione organica e dagli allevamenti su vasta scala.

http://www.ecoage.com/storia-protocollo-kyoto.htm

paolo4life ha detto...

si viterbo!!!!

Anonimo ha detto...

SI A VITERBO!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Prima dei profitti politici bisogna pensare alla salute dell'ambiente, ai vantaggi per il cittadino e ai vantaggi per le compagnie aeree...quindi dico si all'aereoporto di Viterbo!!!

Anonimo ha detto...

Sono iscritta alla news letter del comitato per l'aeroporto a Viterbo e oggi ho ricevuto, come ogni giorno, un'email che contiene il messaggio di un pendolare Viterbese cha ha scritto a Marrazzo!

Inviato: lunedì 25 giugno 2007 9.52
A: 'dilloamarrazzo@regione.lazio.it'
Oggetto: AEROPORTO 3° scalo: a VITERBO

“La Regione di Tutti, nessuno escluso”

è questo il suo slogan… vorrei allora vedere se risponde ad un pendolare Viterbese di adozione che esprime le proprie speranze nella realizzazione del 3° scalo laziale proprio qui a Viterbo.

I motivi sono innumerevoli sia tecnici (Le direttive degli studi di idoneità e sicurezza aeroportuale ed al volo di un ente autervole quale l’ENAV vedono favorire Viterbo rispetto a Frosinone Latina o Guidonia) che logistici (minor consumo di carburante per arrivare a VT senza sorvolare ed intasare ulteriormente i cieli di Roma). Ciò favorirebbe lo sviluppo della Tuscia sia dal punto di vista turistico che nell’ottica di creazione di nuovi posti di Lavoro di Viterbo e del suo indotto. (basta visitare il sito www.aeroportoviterbo.it ). Non nascondo, inoltre, la speranza che ciò faccia da traino al miglioramento dei collegamenti con la Capitale, da sempre nota dolente, potrebbe essere la famigerata “Cura del Ferro” del programma per il quale oltre alle ideologie comuni l’abbiamo votata.

In attesa di un suo cortese riscontro le invio

Cordiali saluti

Anonimo ha detto...

Vorrei per una volta tornare a credere nella politica ma soprattutto nei politici!
A giorni vedremo se sono ancora una povera illusa che spera nel miracolo o se veramente in Italia si può lavorare per far crescere questo paese e mandarlo oltre le mazzette...

Anonimo ha detto...

Dunque.
In questi giorni non ho avuto molto tempo per stare dietro a queste notizie.
Però, quello che penso è che bisogna assolutamente dare a Viterbo questa opportunità, perché i Viterbesi non sono più conservatori come una volta.
A Viterbo non c'è un casello autostradale, né una stazione ferroviaria grande. Quindi, mi sembra più che dovuto inserire un aeroporto civile.
Ecco quello che penso.
Adesso diranno la loro alcuni miei amici.
Ciao
Benedetto

Anonimo ha detto...

concordo con i miei amici per quanto riguarda l'inserimento dell'aeroporto civile nel nord Lazio perchè avendo già una struttura a disposizione e avendo dei collegamenti autostradali con l'A1 sarebbe un ottima soluzione anche per lo smistamento degli aeroporti centrali che abbiamo a Roma, SI' A VITERBO

Anonimo ha detto...

PENSO CHE SIA ORA CHE SI FACCIA QUALCOSA DI BUONO ANCHE A VITEBO. APPROFITTIAMO DEL FATTO CHE GIA'CI SONO DELLE STRUTTURE DI PISTE MILITARI.SPERIAMO BENE

RAPPORTO TECNICO "ENAC" VITERBO STRAVINCE.

RAPPORTO TECNICO "ENAC" VITERBO STRAVINCE.

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